Una persona qualunque di D-Doc uscirà il Primo marzo

In anteprima ho avuto l’occasione di recensire il nuovo album del rapper gallaratese D-Doc: Una persona qualunque.

Il disco inizia con una strumentale, Play, un brano dalla ritmica ipnotica e con forti influenze elettro-rock. Si passa poi ad un pezzo di matrice hardcore, in cui punk, rap e brevi accenni al nu-metal si miscelano: Smettila va è una critica ad un sistema che tende a distruggere chi è di qualità, per prediligere chi crea prodotti banali e tutti uguali, provocando così frustrazione e senso di insoddisfazione per chi non riesce a raggiungere i propri sogni.

Con Tik Tak, che ha sonorità simili alla precedente canzone, si effettua una riflessione sulla figura dell’uomo nello scorrere del tempo. La mente viaggia nei propri ricordi, tra la propria pazzia e la necessità di vivere al presente. In Metamorfosi, a cui partecipa l’artista milanese urban Kawakami, il brano miscela sonorità elettro-rock a quelle ambient. È un urlo rabbioso nei confronti dell’industria musicale, incapace di valorizzare il talento e buona solo a collezionare artisti e copertine sugli scaffali delle librerie, in cui gli artisti stessi pensano di essere venduti. Più velata è la critica fatta a molti artisti in Rock’n’roll, un viaggio su com’erano gli stili musicali in passato e come lo sono oggi.

Si giunge ad una nuova collaborazione, in Specchio fa la sua notevole comparsa la cantautrice Marea. La canzone entra in merito ai disturbi legati all’ansia e a quelli alimentari. Le parole, accompagnate da chitarre e synth, arrivano a colpire nel punto giusto, ovvero quello in cui si permette di essere attenti e sensibili ad argomenti che sono tristemente attuali e che spesso vengono sottovalutati da troppe persone. La fase riflessiva del disco continua con Limbo, un brano dalle sonorità elettro-pop e rap con suoni tendenti al genere ambient nel finale, in cui il limbo stesso diviene un riparo per le proprie difficoltà. Un rifugio in cui la mente riflette le proprie azioni e fa viaggiare l’autore nel tempo, facendogli rivivere alcuni momenti legati al passato.

La causale temporale ritorna in Interconnessi, in un presente difficile l’autore è tormentato interiormente per le difficoltà che si vivono ed è un auto-invito a non mollare i propri sogni, per non diventare uno dei tanti nomi che si trovano spesso sulle tante rubriche degli altri. Una riflessione, a tratti dolorosa, sull’inseguire i propri sogni continua in Tela di pensieri: un lento rock con influenze rap nella componente vocale, in cui al seguire i propri sogni è associato il personale percorso di crescita, perché spesso la realtà li distrugge o li incatena ad un qualcosa che ti farà disinnamorare dei sogni stessi.

L’ultima riflessione del disco si chiama Tempo, un brano con sonorità elettro-pop ed ambient che parla della fine di un amore, in cui il tempo è colui che si porta via tutte le emozioni vissute assieme, dando dolore al presente e portandoci nell’elaborazione dolorosa della fine di una relazione sentimentale. Di questo brano, sempre il Primo marzo, uscirà il video ufficiale.

Una persona qualunque di D-Doc è un album coraggioso, perché sperimenta con stili e generi che sembrano così lontani tra loro, ma che trovano, nell’unione musicale che si denota nei dieci brani, la forza e la coesione di essere un prodotto differente e di gran qualità. Il disco ci guida ad una serie di riflessioni sulla realtà in cui viviamo, dimostrando la forte sensibilità dell’artista a tematiche sociali, esistenziali e anche facendo dure critiche all’attuale mercato discografico che preferisce la banalità all’originalità.

  1. Play
  2. Smettila va
  3. Tik Tak
  4. Metamorfosi feat. Kawakami
  5. Rock’n’roll
  6. Specchio feat. Marea
  7. Limbo
  8. Interconnessi
  9. Tela di pensieri
  10. Tempo

(Davide Bonamici)