Un pittore poliedrico: René Magritte

René Magritte è un famoso pittore belga, influenzato fortemente dal Cubismo e dal Futurismo, insieme a Paul Delaux è considerato il maggior pittore del Surrealismo. È nato a Lessines in Belgio il 21 novembre 1898, e ha studiato all’Accademia delle Belle Arti di Brusselle (Bruxelles). Primo nato di tre fratelli, il padre Leopold era un sarto che vendeva tessuti, mentre la madre Régina era una cappellaia.
Dopo la morte della madre andò a Charleroi (in passato “Carlorè”) e dopo aver compiuto gli studi, in cui si approcciò al Surrealismo, si trasferì a Parigi. Nei suoi quadri era solito aggiungere delle descrizioni ai soggetti dipinti, questi ultimi sono la rappresentazione dei suoi sogni e il suo modo di descriverli. Dopo iniziali vicinanze al cubismo è al futurismo il suo stile s’incentrò su una tecnica prefigurativa accuratissima, ma senza il ricorso alla simbologia di tipo paranoide legata a Salvador Dalì o di tipo erotico anticheggiante tipica di Delaux.

Le sue opere più famose sono: “Il tradimento delle immagini” (1929); “Gli amanti” (1928); “Il figlio dell’uomo” (1964); “Golconda” (1953); “Il falso specchio” (1928); “I valori personali” (1952); “La condizione umana” (1935); “Il
tempo trafitto” (1938).
Morì a Rue des Mimosas, Schaerbeek, nella regione di Brusselle-Capitale in Belgio il 15 agosto 1967.
Esistono soltanto tre film documentari su Magritte: “Magritte ou La leçon de choses” di Luc De Heusch (1960); “Magritte: The False Mirror” di David Sylvester (1970); “Monsieur René Magritte” di Adrian Maben (1978).

(Daniel Saja, Edoardo Bianchi, Fabio Colombo, Officina025 ONLUS)