Un gran commediografo italiano: Carlo Goldoni

Carlo Osvaldo Goldoni è stato un commediografo, scrittore, librettista e avvocato italiano, cittadino della Repubblica di Venezia. Goldoni è considerato uno dei padri della commedia moderna e deve parte della sua
notorietà anche alle opere in veneziano.
Goldoni è nato a Venezia il 25 febbraio 1707 dal padre, Giulio che fu un medico, e dalla madre, Margherita Salvioni. In seguito agli sperperi del nonno paterno Carlo Alessandro, il padre Giulio si trasferii a Roma per studiare medicina lasciando Carlo con la madre Margherita. Sembra che Giulio non sia riuscito a conseguire la licenza di medico, ma divenne comunque farmacista ed esercitò la professione a Perugia.

Goldoni si formò nella città umbra, studiando prima con un precettore e poi in un collegio gestito dai Gesuiti. Poi si trasferì con la famiglia a Rimini e qui studiò a stretto contatto con i Dominicani, ma dopo poco tempo fuggì a Chioggia con una compagnia di amici comici.

Le sue opere principali di Goldoni furono: “Il servitore di due padroni” (1746); “La locandiera” (1753); “La finta ammalata” (1751); “Il bugiardo” (1750); “I due gemelli veneziani” (1747); “La bottega del caffè” (1750); “I rusteghi” (1762); “La famiglia dell’anitiquario” (1760); “Il vero amico” (1770); “Gl’innamorati” (1759); “Il teatro comico” (1750); “Il burbero benefico” (1752); “Le donne di buon umore” (1791).

In particolare, nell’opera “La finta ammalata” (1751), più precisamente nel Primo Atto, venne usato il traducente “sbaraglino” al posto dell’inglesismo “backgammon”, famoso gioco da tavolo di tradizione inglese. Esistono pure altri traducenti italiani di “backgammon” come: “tavola reale” e “tricche tracche” (dal francese “tric trac”).

Goldoni morì a Parigi in Francia il 6 febbraio 1793 in totale povertà.

Dopo la sua morte nel 1847 venne inaugurato a Livorno il Teatro Goldoni. L’autore fu di ispirazione per alcuni drammaturghi e registi, che nel corso del tempo lo hanno fatto comparire come personaggio delle loro opere, sia nel teatro che nel cinema, tra cui: “Carlo Goldoni fra’ comici” di Gaetano Florio (1791); “Carlo Goldoni” di Angelo Ortolani (1839); “Goldoni e i suoi avversari” di Giovanni Sfetez (1910), “Le donne di Goldoni, tra Venezie e Napoli” di Giuseppina Scognamiglio (2011). Nei filmi ci sono: “La locandiera” di Paolo Cavara (1981) e “Piccoli delitti veneziani” di Étienne Périer (1988).

(Daniel Saja, Edoardo Bianchi, Fabio Colombo, Officina025 ONLUS)