Antonio Vista è un poeta e musicista italiano, nato a Napoli nel 1995. Fin da bambino si approssima e si dedica al mondo dell’arte, perlopiù alla musica e alla poesia.
Nel 2016 ha pubblicato il suo primo libro edito da BookSprint Edizioni: “Overdose di euforia”; nel 2020 ha caricato su interrete il suo primo albo: “Rimpianti”, facendosi chiamare col pseudonimo “Mal di Mare”. L’albo venne prodotto dallo studio di registrazione Tuscia Recording Studio di Napoli tramite la collaborazione del produttore discografico e ingegnere del suono Alessandro Nicolosi. L’album, pubblicato con l’etichetta discografica Troppistruzzi, è composto da sette tracce: “Febbraio”, “Ingranaggio”, “Guardavia”, “Casa”, “Giostra”, “Nubifragio” e “Ricordi”.
In particolare, la canzone che mi ha fatto avvicinare a questo artista è stata “Guardavia”, perché fu una delle rare canzoni in cui non si utilizza l’anglicismo “guardrail” per indicare le barriere metalliche che delimitano le carreggiate. A mio parere, il genere musicale delle sue canzoni è inquadrabile nell’indie (indipendente).
Spero che grazie a questa canzone la parola “guardavia” possa essere utilizzata maggiormente nel linguaggio comune.
Il testo della canzone “Guardavia” è: I vetri opachi delle auto sembravano essersi rotti in mille pezzi Ed io che ero lì seduto in auto e guardavo sempre fisso il vuoto. La strada non finiva più, davanti a me l’equilibrio instabile: Sembrava scagliarsi contro il guardavia. Ancora più di quanto abbia mai respirato per restare in quel deserto Che celava ogni parte di me.
Traduzione del testo in inglese: GUARDRAIL The opaque windows of the cars seemed to be broken into pieces And I who was sitting there in the car and always staring at the void. The road never ended, in front of me the unstable balance: It seemed to throw itself against the guardrail. Even more than I ever breathed to stay in that desert That hid every part of me.
- Antonio Vista (Napoli, 1995)
(Daniel Saja, Edoardo Bianchi, Officina025 ONLUS)