Quando un amore finisce: L’odore del mare

Qualche mese fa mi capitò di sentire alla radio un brano che mi colpì molto perché rifletteva in maniera impressionante le emozioni che provavo. Il problema era che non ricordavo il titolo, dopo varie ricerche siamo arrivati a L’odore del mare di Tiromancino & Carmen Consoli pubblicata l’8 ottobre 2021. Ciò che voglio fare oggi è un’analisi per dare valore al testo.

A volte capita che durante la notte, avvolti dal buio che ci circonda, la nostra mente si sofferma su una delusione amorosa, magari recente. Ci si pone delle domande, vorresti avere delle risposte e si continua a fare delle supposizioni su ciò che è accaduto; forse hai creduto troppo in qualcosa che vedevi solo tu ed ora vuoi mettere una distanza, fisica e non, tra te e lei, oppure cerchi di non dare troppo importanza a chi ti ha chiesto di aspettare, ma non è mai venuta: erano solo scuse. Eppure non ti sei mai arreso, perché quel sorriso aveva il potere di salvarti, anche se per vederlo dovevi far coincidere momento e luogo, costava fatica e tempo che ora rivorresti indietro.

Nel ritornello si fa accenno al fatto che bisogna accettare le scelte che ognuno compie ed anche se queste possono provocare dolore, poi noi possiamo decidere il significato di esse, se inizialmente ci siamo lasciati distruggere, dopo attente riflessioni siamo riusciti a scoprirne il lato ironico, allegro ed armonico della faccenda. Bisogna andare avanti respirando anche il pungente odore del mare, metafora di ciò che recare fastidio, ma dopo passa fino a non avvertirlo più; in quanto non si può fare altro che comprendere il motivo di tale allontanamento.

Proprio in simili momenti il futuro pare nascondersi dietro un velo composto da rabbia, tristezza e angoscia; i lucenti ricordi positivi, come stelle, sembrano offuscarsi poiché forse sono stati interpretati nel modo sbagliato, oppure ci abbiamo visto sentimenti che in realtà non c’erano, abbiamo immaginato tutto. Comunque non dimentichiamo nulla di tutto ciò. Continuando a perderci in questo labirinto sentimentale non ci arrendiamo poiché crediamo in noi stessi e nel fatto che prima o poi riusciremo a trovare la persona giusta in grado di colmare il nostro vuoto interiore. Si ritorna quindi a chiedere la restituzione degli istanti trascorsi a sparare ed aspettare di vedere quel grazioso volto.

In questo testo si fanno continui riferimenti a situazioni che un po’ tutti abbiano provato che grazie ad una performance musicale altamente trascinate siamo in grado di riviverle, anche se muovono sfere del nostro animo legate alla tristezza. Il non fornire particolari dettagli aumenta il grado di riconoscimento dell’ascoltatore.

(Antonio Corcillo)