Canzoni contro la guerra: Aida

Sono pochi i testi che hanno la capacità di riassumere la storia di un paese e Aida scritta da Rino Gaetano è proprio uno di questi. Pubblicato nel 1977 nell’omonimo album viene accompagnata solo da pochi accordi di chitarra, come i canoni della canzone d’autore stabiliscono.

Come una donna intenta a sfogliare le pagine di ricordi ed istantanee ci viene presentata Aida, ma questa è solo la personificazione del Italia. Tra questi spiccano i vari tabù che da sempre inibiscono la nostra società, uno su tutti il sesso. Questo perché la chiesa con madonne e rosari influenzano la morale di tutti anche nel modo di vestirsi, concesso solo il lino e la seta; poi chi se ne frega se nell’armadio si trovano le poco caste calza a rete e le foto dell’attrice tedesca Marlene Dietrich.

Così arriva il fascismo con le sue marce che, alleandosi con Hitler, prima dichiara guerra a Gran Bretagna e di Francia e poi invade l’Egitto. Solo con la sconfitta di queste ideologie con la seconda guerra mondiale si ritorna ad un paese, comunque diviso e con ancora in mente quei neri orrori, ma libero grazie alle battaglie di partigiani e comunisti, entrambi dal colore rosso.

Nel ritornello vi è un’esclamazione dal tono amaro ed ironico su quanto sia bella Aida, quindi l’Italia. Sembra quasi rassegnato al fatto che essa non potrà mai cambiare.

Si prosegue con le battaglie ma soprattutto i tanti compromessi che il popolo ha dovuto accettare nel secondo dopoguerra come la fame trovandosi in una situazione disastrata e l’incombente pericolo di avvicinamento all’URSS. Scelta che nel 1948 prende corpo con le prime elezioni in cui si fronteggiavano il Fronte Democratico Popolare, in cui il Partito Comunista era l’azionista di maggioranza, e la Democrazia Cristiana che rappresentava il patto atlantico. Questa viene semplificato in due parole: “Cristo e Stalìn”. Vi è anche un accenno alla costituente del 1946 in cui tutti i partiti si sedettero per dare forma allo stato di una repubblica parlamentare laica e democratica, almeno così c’è scritto.

Infatti nei trent’anni successivi emersero molti scandali politici, uno su tutti quello dell’azienda americana Lockheed che ha pagato tangenti a politici e militari per vendere agli altri stati i propri aerei: l’antilope era il nome in codice di colui che riscosse le tangenti.

Si può notare come la canzone sia densa di citazioni, implicite e non, che ne fanno un tesoro da scoprire pur rimanendo all’ascolto leggere e delicata.

(Antonio Corcillo)