Nel saggio “ 1989. Del come la storia è cambiata ma in peggio”, il professore di Storia delle dottrine politiche
all’università di Torino, Angelo D’Orsi, ricordava il clima di euforia che presto si trasformò in un’avvilente
disforia, perché finalmente il muro di Berlino che divise la Germania Est da quella Ovest cadde – dopo quasi un trentennio- illudendoci finalmente di poter vivere in un mondo pacificato.
La predizione dello studioso e di quella generazione si è–e questo è sotto gli occhi di tutti- rivelata fallace; da quel momento in poi il mondo e i popoli che lo abitano ci hanno regalato Due guerre del Golfo, la guerra in Iraq, quella in Georgia fino a quelle in corso in Ucraina e dalle 05.30 (ora italiane) di pochi giorni fa il terribile
massacro perpetrato da Hamas nei confronti di Israele, il cui premier Netanyau si è affrettato a dichiarare lo stato di guerra chiedendo l’aiuto dell’amministrazione Biden nella fornitura di armi.
Sangue su sangue. Sangue che- e veniamo all’argomento di oggi – ricorda un’altra emergenza dei nostri tempi. L’immigrazione dei popoli africani verso l’Europa considerata come un paradiso (per gli amanti dello spagnolo recuperate il bel film di parecchi anni fa dal titolo “14 kilometròs”, produzione spagnola, le assonanze con l’opus numero dieci di Garrone- a parere di chi verga questo pezzo- sono evidenti).
In questi casi è utile per rendersi conto della grandezza del problema, sine ira ac studio, adottare una
metodologia di tipo comparativo che ci aiuti a comprendere – indipendentemente dalle simpatie politiche che in questa sede vorrei lasciare da parte- se la situazione è effettivamente migliorata o rispetto al solo anno scorso peggiorata. Naturalmente non aiuta la situazione che in questo momento stanno attraversando i paesi come il Sahel ma questo in fondo può anche essere considerato se non del tutto almeno in parte marginale all’impianto discorsivo che sto cercando di mettere in piedi.
2020-2021-2022
Partiamo dalla fine del 2021. Ciò che risalta agli occhi è il crescendo delle statistiche che registrano un aumento
degli arrivi dei nostri fratelli ( un uomo che scappa dalla guerra è mio fratello; se rischia di annegare gli tendo il braccio). Mentre nel 2020 i migranti arrivati a Lampedusa erano 20.000 ecco che un anno dopo raddoppiarono fino ad arrivare a quota trentacinquemila. Nella tarda serata del 27 gennaio 2022 complici le condizioni meteo del mare ripresero gli sbarchi nell’isola più grande delle Pelagie. Ne arrivarono in 48 ore 98 persone più altre 112, fate voi i conti perché io in matematica non son stato mai bravo ma un autentico Pinocchietto (sto anticipando Garrone con questa frase) ma sapendo leggere mi ricordo che divisi in gruppi di quattro finirono tutti quanti all’hotspot di Contrada Imbriacola.
Il 10 febbraio del 2022 le cronache ci raccontarono di come sei egiziani vennero fermati all’hotspot di
Lampedusa dalla squadra mobile agrigentina per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio. Ai sei venne contestato l’assassinio di un migrante che , con un gruppo di altre persone, mentre si trovava a bordo del natante avrebbe ricevuto minacce venendo – quasi sicuramente picchiato – affinchè venisse costretto a rimanere sottocoperta, vicino alla zona dei motori fino a morire.
10-24-25 aprile 2022
Il 10 aprile del 2022 avvennero due sbarchi a Lampedusa all’alba con 87 e 85 migranti. Con 12 diversi barchini giunsero in 510 riempiendo nel giro di pochi giorni l’hot spot da poche persone a più di 800. Esattamente 14 giorni dopo furono quasi una cinquantina i migranti arrivati di notte e l’alba a Lampedusa. Sulle due imbarcazioni erano presenti poco più di venti persone disposte in uno spazio di sei metri fra le quali v’erano nove donne, una delle quali in stato di gravidanza, proprio come si vede in una scena di “ Io capitano” ,quando il protagonista, senza avere alcuna competenza, coraggiosamente prende le redini di nocchiero per portare quel gruppo di gente affamata e distrutta e malata nel primo porto sicuro, quello isolano. “Non fatela agitare, così è peggio!”, urla disperato il “Capitano” che nel mondo diegetico del film Garrone trasforma in capitano di noi tutti, una sorta di guida che ci ricorda cosa è umano e cosa non lo è, ma il lettore abbia pazienza ci arriveremo.
Nel secondo natante trovarono una ventina di migranti tra i quali dieci donne ed un minore. Il 25 aprile giorno della Liberazione da non ricordo cosa visto che viviamo in una jungla dove a dominare sono “la legalità”; molto poco la legalità e tantissimo l’anarchia (scherzo ovviamente) complice la calma del mare ripresero gli sbarchi con venti persone provenienti dalla Tunisia.
In poco meno di una settimana (dal 14 al 19 maggio) sono arrivati in poche ore quasi trecento migranti grazie
alle buone condizioni del mare che giocoforza ogni anno fa aumentare l’arrivo dei “ viaggiatori”. Qualche giorno prima della strage di Capaci furono in tutto 223 i migranti arrivati a Lampedusa mediante sei sbarchi e portati tutti all’hotspot di contrada Imbriacola che all’epoca ospitava quasi 800 persone. Dal 3 al trenta di luglio gli sbarchi continuarono senza sosta, portando la gestione di questo “capitale umano” al rischio collasso fino ad arrivare al principio di agosto ad un “assalto” di più di 500 migranti con dieci diverse imbarcazioni tutti regolarmente finiti all’hotspot di Contrada Imbriacola.
Si potrebbe continuare all’infinito, ribadiamo, qua non si vuole fare propaganda politica per questo o quel partito, insolentire chi proviene dalla destra erede del Msi con insulti sessisti (detto en passant), queste scimmie- e chiedo scusa alle scimmie- riprese nell’autobus a berciare contro la Premier insulti maschilisti degni della peggior osteria erano possibilmente gli stessi che con grande acume sentendosi dei rivoluzionari, conoscendo le sue idee in fatto di famiglia la insultarono scrivendole: “ ti auguro un figlio gay”, come se un figlio gay fosse una disgrazia, ma dimentichiamoci dei minus habens e di chi davanti le telecamere sostiene che l’arrivo dei migranti è diminuito per concentrarci finalmente su un’opera d’arte sperando che i lettori non siano scappati tutti in massa.
Io capitano
Senza rivelare troppo se qualcuno di voi ancora non ha potuto vedere la pellicola la storia è quella del viaggio di
due eroi attraverso il mare; la scelta non è facile, il rischio di perdere la vita è alto ma la voglia di vedere l’Europa per- magari- diventare atleti famosi è ancora più alta.
I due ragazzi bravissimi, sapientemente guidati dall’abilità nella costruzione dell’immagine di Garrone (una sua peculiarità che gli viene dal fatto di aver compiuto studi artistici) e da una sceneggiatura di ferro che si segnala per la seconda presenza dopo Pinocchio di un inedito Ceccherini (che abbia cambiato carriera?) con coraggio, sopportando atroci torture e criminali che gli chiedono un sacco di soldi, arrivano finalmente in quel Continente tanto desiderato.
Personalmente guardando la fine ho avvertito delle interferenze tra il momento storico in cui viviamo e la
gioia dei due adolescenti dimenticandomi alla fine che si trattava di un film ma- ritendendolo- un documento
storico.
Che ne sarà di loro in quest’Europa la cui situazione geopolitica è esplosiva? Che ci sia un seguito del film
oppure il maestro romano che tutti noi ci auguriamo entri nella short list per l’Oscar lascerà “scrivere” la fine
a noi?
Da non perdere.
(Francesco Graziano)