Il politico fautore della “Dottrina Liberale” in Italia: Giovanni Giolitti

Giovanni Giolitti è stato un politico italiano, 5 volte presidente del consiglio dei ministri ed il secondo più lungo dopo Benito Mussolini. Fu un rilevante esponente, precedentemente della sinistra storica e successivamente dell’Unione Liberale. Valutato uno dei politici più potenti e importanti della storia italiana. Giolitti fu incolpato dai suoi molti critici di essere un uomo di governo autoritario e un dittatore parlamentare.

Nacque a Mondovì in provincia di Cuneo il 27 ottobre 1842 da una famiglia di alta borghesia. Giolitti è stato il politico che più di tutti ha introdotto la dottrina del “trasformismo”, consistente nel formare una coalizione che comprendesse partiti anche molto diversi l’uno dall’altro.

Nel 1907 dovette affrontare una crisi economica che colpì tutta l’Europa e riaprì una spaccatura tra industriali e volontari, l’Italia uscì dalla crisi con un po’ di fatica. Tra le riforme più importanti: la statalizzazione delle ferrovie, il raggiungimento del suffragio universale maschile per coloro i quali sapevano leggere e scrivere o avevano prestato servizio militare, alcune leggi speciali per incentivare lo sviluppo del Mezzogiorno, la creazione di Confindustria e la creazione del monopolio statale per le assicurazioni sulla vita.

Nel 1911 dichiarò guerra alla Turchia per il controllo della Libia, si dimise nel 1914 per uno scandalo alla banca romana e decise di rimanere neutralista durante l’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Negli ultimi anni di attività politica votò nel novembre 1922 fiducia al governo Mussolini, ma nel 1924 si oppose al fascismo.

Morì a Cavour (in passato tradotto come “Cavurre”) in provincia di Torino il 17 luglio 1928 per una broncopolmonite.

(Daniel Saja, Edoardo Bianchi, Fabio Colombo, Officina025 ONLUS)