Filosofia nel MCU: Kierkegaard e la saga dell’infinito

Per molti sono solo dei film per bambini, per altri un vero e proprio culto cinematografico, certo è che i prodotti dei Marvel Studio sono diventati una delle icone della nostra società da più di dieci anni. Forse quello che state per leggere può sembrare una miscela esplosiva per profanare il lavoro di Søren Kierkegaard, filosofo danese del diciannovesimo secolo, per me è solo voglia di scrive e di fare speculazione. Cercherò di abbinare gli stadi dell’esistenza ad un personaggio del Marvel Cinematic Universe all’interno della saga dell’infinito, di cui ci saranno inevitabilmente spoiler, per poi vedere come si evolvono nella storia.

Il primo eroe di cui facciamo conoscenza è Tony Stark, miliardario, don Giovanni, a capo delle Stark Industries, nota azienda produttrice di armi, che vende anche ai terroristi senza farsi problemi delle ripercussioni; vive a pieno il lusso e il piacere senza preoccuparsi per gli altri e per il futuro. Anche quando indossa l’armatura diventando Iron Man, rimane un boss incapace di fare squadra non tiene conto di cosa potrebbe essere meglio per gli altri. Tony è la personificazione dello stadio estetico, descritto da Søren come la forma di vita di chi esiste nell’attimo, fuggevole e irripetibile, il narcisista.

Un altro avenger al centro delle avventure del MCU è Steve Rogers, un ragazzino di Brooklyn spinto da forti ideali di libertà e giustizia. Vorrebbe arruolarsi nell’esercizio statunitense per affrontare i nazisti durante la seconda guerra mondiale; purtroppo il suo esile e gracile corpo gli impedisce di avere l’idoneità al servizio. Così si fece iniettare il siero che amplifica tutte le sue caratteristiche, temprando un fisico da scultura greca, un vero americano dedito alla causa della nazione che opera sotto il nome di Capitan America. Essendo puro di cuore il suo animo non viene contaminato dai vizi dell’umanità diventando un esempio di stadio etico, ossia forma di vita dell’uomo che si impegna in un compito al quale rimane sempre fedele. Chi sceglie questo stadio ha un limite: vive la propria esistenza trascurando le sue vere esigenze, non riuscendo a trovare il vero se stesso e la propria “singolarità”.

Così arriviamo all’ultimo membro che prendiamo in considerazione, il Dottor Stephen Vincent Strange; è un neurologico chirurgo di fama internazionale, almeno finché non perde l’uso di entrambe le mani, perdendo il loro e con esso la propria identità. Per ritrovarsi intraprende un viaggio fino alla città mistica di Kamar-Ta, dove l’Antico lo introdurrà al mondo della magia e delle dimensioni alternative; solo grazie ad impegno e studio diventerà lo Stregone Supremo della Terra, proteggendola delle minacce sovrannaturali. Questo almeno finché non decide spontaneamente di donare la gemma del tempo che custodiva a Thanos, il quale dopo averle raccolte tutte, schiocca le dita, effettuando il blip e sterminando mezzo universo; scelta dettata dal fatto che, in uno dei possibili futuri, vede altri eroi sistemeranno le cose. Ciò mi porta a collocare Dottor Strange nello stadio religioso, tipico di chi si «getta tra le braccia dell’Assoluto», scegliendo di eseguire i comandi divini anche a costo di infrangere la leggi morale che caratterizza la vita etica.

Siccome l’essere umano è in continua evoluzione, succede che Tony Stark cade nella noia, non sentendosi completo ed ambendo a qualcosa di più: una famiglia. Così si sposa con Pepper Potts e mettono insieme una famiglia, sancendo il passaggio da stadio estetico a religioso. Ciò non basta, infatti possiamo vedere la sua completa redenzione in Endgame, quando Iron Man attacca Thanos, rubando le Gemme dal Guanto e schioccando le dita per far dissolvere il titano pazzo e il suo esercito. L’energia emessa dal guanto uccide Stark, che esala l’ultimo respiro tra le braccia di sua moglie e circondato dai suoi compagni. Alla fine dell’ultimo capitolo della saga Steve Rogers decide di non tornare indietro dal passato, per vivere una vita da marito, sempre desiderata, con Peggy Carter.

(Antonio Corcillo)