Alla scoperta del Sentiero delle streghe, con la voce narrante di Tito Tosi

Una domenica mattina alla scoperta del bosco e della storia locale venegonese, quella del 24 luglio, in cui la Pro Loco, in collaborazione con Luogo Eventuale e Comitato Pianbosco, ha dato vita ad una camminata nel neonato “Sentiero delle streghe”. L’evento nasce dall’esigenza di rivalutare il bosco, appartenente all’area del Parco Pineta, e di raccontare la storia delle sette donne (di cui una post-mortem) che nel 1520 furono condannate al rogo per stregoneria.

La giornata inizia alle ore 8.30 al Pianbosco Village, prima tappa della narrazione, dove Patrizia Frattini del Comitato Pianbosco e Tito F. Tosi (ex sindaco di Venegono Superiore e presidente dell’Associazione Culturale Luogo Eventuale) hanno presentato lo scopo e i luoghi che si sarebbero visitati durante la passeggiata nel verde. “Il progetto nasce dalle esigenze di salvaguardare, proteggere e rivalutare i nostri boschi, da anni ostaggi di fenomeni di degrado civile – dice Frattini – La valenza di questa camminata è fondamentale per programmarne altre e per tornare a vivere in sicurezza i sentieri e le aree verdi del Parco Pineta”.

Anche Tosi concorda con le parole di Frattini e sottolinea anche la valenza storica che si cela nell’evento “Nei 3 kilometri che ci aspettano, ci saranno varie tappe in cui conosceremo la storia delle sette donne condannate al rogo per stregoneria, analizzando le carte processuali, salvatesi dall’opera di cancellazione che la Chiesa attuò nel 1788, e i dolori subiti da coloro che furono vittime di tale processo”.

In alcune delle dieci tappe sono presenti delle sculture in legno, realizzate da un artigiano, nella loro iconografia rimandano ad alcuni elementi, legati alle narrazioni popolari, propri delle streghe (la fenice, il gatto, il cappello e il volto col naso a punta). Nel racconto di Tosi, spiccano le storie di Elisabetta Oleari, Antonina Del Cilla, Margherita e Caterina Fornasari. “La Oleari subì tutte le torture che l’Inquisizione aveva a disposizione, ma negò fino all’ultimo di essere una strega, nonostante gli inquisitori riuscirono a metterle contro anche Antonina e Caterina”, essa era considerata la persona che iniziava le altre donne ad una reincarnazione umana del demonio, un tale Martino, che prendeva in moglie le più giovani e le avviava al male.

“Margherita Fornasari era molto spavalda e non negava di avere rapporti con il demonio, ma le attenzioni degli inquisitori, capitanati fino al 6 giugno 1520, da fra Battista di Pavia, si spostarono sulla figlia Caterina. Essa era considerata l’anello debole del gruppo e, usando dei modi di fare amichevoli, fu costretta a confessare ciò che lei e le altre donne facevano nei loro sabba – racconta Tosi – Oltre alle sue dichiarazioni, a prevalere furono anche quelle delle voci popolari, che raccontavano delle morti di alcuni infanti attribuite ad alcune delle sette donne coinvolte, in particolare la Del Cilla e la Oleari”.

Con l’uscita dal processo di Battista da Pavia, si entra nelle fasi che porteranno al rogo, svoltosi nella località di Monterosso “Dopo tre anni dalla sua morte, avvenuta in circostanze non chiare nel 1517, dopo i primi interrogatori, viene diseppellito il cadavere di Margherita Fornasari e viene condotto al rogo. In esso troveranno la morte le già citate Elisabetta Oleari, Caterina Fornasari e Antonia Del Cilla, a loro si uniranno anche Maddalena Del Merlo, Majnetta Codera e Giovannina Vanoni, detta la ‘guercia’”.

“I documenti inerenti a questo processo, per nostra fortuna, sono scampati ai roghi del 1788, dove purtroppo molti altri sono stati bruciati e cancellati per sempre”, conclude Tosi e con lui ringrazia anche Patrizia Frattini “Grazie per aver partecipato a questa mattinata, all’insegna del verde e della storia del nostro territorio, questa giornata è il primo passo verso una riqualifica delle aree boschive e, sia noi del Comitato Pianbosco che la Pro Loco, ci auguriamo di potervi rivedere presto ad altri eventi che si terranno nei sentieri boschivi del Parco Pineta”.

La giornata si conclude alla Piscina del Pianbosco Village, dove 25 dei 30 partecipanti alla camminata, hanno avuto modo di fare un aperitivo e ritrovare energie dopo una camminata di poco più di 3 kilometri “Si sta pensando di allungare il percorso e le tappe annesse, per dare ancora più dettagli sulla storia delle streghe venegonesi, ma c’è in cantiere anche l’idea di organizzare una raccolta firme per posizionare una lapide commemorativa a Monterosso, per mantenere vivo il ricordo delle sette donne e di una pagina oscura della storia venegonese”, ricordano durante l’aperitivo Tosi e Frattini.

(Davide Bonamici)