Analisi del testo di “Una voglia assurda”, la nuova hit di J-AX

È tornato lo zio d’Italia, J-AX, con il suo pezzo estivo. Ma Una voglia assurda non vuole essere solo questo e sarebbe riduttivo pensarlo, perché questa estate non sarà come tutte le altre. L’emergenza Covid-19 cambierà molte nostre abitudini ma almeno il tormentone estivo dell’ex leader degli Articolo 31 si candida ad essere una hit.

Si parte con un problema molto vicino al rapper: “L’industria della musica è fallita”. Infatti non potendo fare concerti, instore e serate varie risultata difficile guardandosi da vivere. Meglio “fare pizze margherita” avendo fatto pratica durante la quarantena e poiché “La libreria di Netflix l’ho finita” deve guardare il mondo, la natura e la vita sospesa durante i mesi precedenti. Non avverte i sintomi di questa sfiga generale, se ti deve prendere a sberle lo fa solo con i guanti: la sicurezza prima di tutto!

Nel ritornello emergono tutte le voglie che abbiamo dovuto rimandare dal più semplice “stare tra la gente” all’andare a tifare allo stadio. Un altro dei cliché della bella stagione è “Cantare Acqua azzurra nudi in riva al mare”, ecco le canzoni di Mogol e Battisti si prestano molto a ricreare un’atmosfera conviviale. Sarà il caldo o la chimica ma generalmente si tende a “Perdere un po’ la testa”, a smarrire quella lucidità che portare anche a ballare in strada e ad andare ad una delle innumerevoli feste e sagre. Queste azioni abituali non si potranno più fare poiché rientrano nella definizione di assembramento.

Ma se invece avremmo la possibilità di tornare indietro? Su questo J-AX non ha dubbi, sopporterebbe tutto, persino chi in spiaggia andava col “salvagente a fenicottero”, simbolo della tamarragine di qualche estate fa che davvero in pochi erano disposti a sopportare. Invece il verso immediatamente successivo vuole essere una feroce critica verso tutti quei programmi televisivi che fanno informazione nel modo sbagliato. In particolare si riferisce a quando un inviato di Barbara D’Urso è andato a perlustrare le spiagge con un elicottero con l’obbiettivo di incriminare i passanti, peccato che non stavano compiendo nessun reato e che i cameraman non avevano nessuna autorità. A questi risponderebbe con un gesto di scherno: “Mi tiro giù il costume e le faccio l’elicottero”. Con questo virus sono sparite anche tutto quelle organizzazioni contro i vaccini, anzi, tutti sono intenti a sperimentarne uno.

Nel pre-ritornello come ricorda una delle regole che ognuno dovrebbe mettere in pratica per combattere questo nemico invisibile: “Rispetto la distanza”. Tutto deve passare e passerà anche questa brutta esperienza.

Gli ultimi versi sono invece dedicati a tutte quelle esperienze un po’ negative ma che comunque ci mancano come “scottarmi le spalle”, il trovarsi “della sabbia dentro le scarpe” oppure ricevere una pallottola in faccia, perché in fin dei conti anche queste fanno parte di una normalità ormai svanita.

Questa canzone è densa di emozioni che la maggior parte di noi ha potuto provare sulla propria pelle.

(di Antonio Corcillo)