La non comprensione e l’attualità di “Vieni a ballare in Puglia”

Da molti è ricordata come un tormentone, per via del ritornello ipnotico che caratterizza la canzone e che ha fatto ballare molti giovani nelle discoteche negli anni tra il 2009 e il 2011, prima di venire accantonata e ridotta all’ascolto di quelle persone che hanno compreso ciò che Caparezza voleva realmente comunicare con il suo testo.

Perché Vieni a ballare in Puglia non può essere ricondotta o ricordata come un tormentone da discoteca, perché il suo significato di fondo non va ignorato e dimenticato, soprattutto per l’estrema attualità delle parole del cantautore pugliese e per ciò che sta accadendo attualmente in Puglia.

L’inquinamento del mare a Taranto, dovuto ad uno dei più grandi disastri ambientali ed umani nella storia d’Italia, ovvero l’acciaieria ILVA, non solo responsabile per l’inquinamento dell’intero ecosistema intorno alla città di Taranto, ma i suoi fumi hanno così resa nociva l’aria che molte persone, non solamente operai alla fabbrica, hanno sviluppato malattie ai polmoni e carcinomi.

E lo stesso si potrebbe dire dell’ENI, che ha contribuito in alcune zone della Puglia a creare danni ambientali e alle persone residenti in queste. E il Gargano, che insieme al Salento è una delle due riserve naturali più note della regione, è uno degli esempi più noti di quanto il profitto possa mirare a distruggere un intero ecosistema (tramite non solo i disastri ambientali delle aziende, ma anche dovuto ad incendi, di misteriosa entità, che hanno danneggiato intere porzioni del Gargano).

E poi c’è l’attacco frontale alla mafia, meglio conosciuta come Sacra Corona Unita, che corrompe la politica, che trucca le gare di appalto, che è affamato di potere e continua ad accumulare ricchezze sulle spalle di lavoratori sfruttati nei campi e che mette a tacere chi si ribella a questo sistema. E, a chi dice che la Sacra Corona Unita sia ormai sconfitta, si faccia un giro a Bari vecchia o nel Gargano, dove non si capisce come mai continuino a scoppiare incendi. Perché la mafia, e non solo in Puglia, continua a schiavizzare gli immigrati e a costringerli a lavorare in condizioni disumane.

L’invito di Caparezza, con Vieni a ballare in Puglia, è una provocazione a chi va a fare il turista e finge di non conoscere le reali condizioni della regione, è un invito, con un’altra provocazione, a continuare ad essere menefreghisti e a ballare in Puglia, che tanto le cose non cambiano e l’ignorare i problemi è un bene a chi ritiene giusto vivere tra mafia, appalti truccati, corruzione, sfruttamento del lavoro e continui disastri ambientali.

Oggi più che mai la canzone è attuale, perché la condizione della Puglia è quasi rimasta invariata all’anno di uscita della canzone (2008) e perché molta gente si ostina ancora ad ignorare i problemi che circondano le terre e gli ambienti garganici, tarantini, salentini e tutti gli altri luoghi che in Puglia soccombono alla sete di profitto, alla distruzione dell’ambiente e alla poca volontà di cambiare di molta gente che vive lì e non solo, perché la salvaguardia degli ambienti pugliesi e delle vite umane non possono essere ridotte alla sola regione, ma dovrebbero riguardare chiunque abbia a cuore le sorti del nostro Paese.