Alle radici dell’essere umano: l’Uomo Preistorico

Un uomo preistorico è nella cultura popolare un’espressione che si riferisce ad uno stereotipo stilizzato dell’aspetto e del comportamento degli uomini dell’Età della pietra; in alcuni casi, sono usate informalmente per riferirsi anche all’uomo di Neanderthal (secondo Cruscate “Neandertale”) o all’Uomo di Cro-Magnon (secondo Cruscate “Cromagnone”).

Da un punto di vista scientifico, l’espressione viene considerata fuorviante, e ancora più infondati sono i luoghi comuni associati comunemente alla locuzione. L’uomo preistorico viene generalmente rappresentato come un uomo tarchiato, peloso, vestito di pelli animali e armato di clava, lancia od osso, che vive in una spelonca.

Nella narrativa, nei film, nei cartoni animati e nei videogiochi è ricorrente l’errore storico di rappresentare gli uomini preistorici come contemporanei dei dinosauri.

L’Australopiteco è considerato il primo ominide al mondo e risale a 3-3,5 milioni di anni fa, seguito successivamente dall’Homo Abilis, dall’Homo Erectus ed infine dall’attuale homo sapiens. L’Homo Abilis si caratterizzava per l’utilizzo e la costruzione di oggetti, l’Homo Erectus per adottare una postura eretta, e l’homo sapiens per aver sviluppato il proprio encefalo permettendo un’evoluzione del pensiero, del ragionamento e dell’arte.

Il 24 novembre 1974 vennero scoperto i resti di Lucy, l’ominide più noto mai ritrovato e vissuto 3,2 milioni di anni fa. Il nome venne scelto in onore della celebre canzone dei Beatles “Lucy in the sky with diamonds” del 1967. Gli uomini preistorici più noti sono i Flintstones (noti anche come “Gli antenati”), una popolare serie tv animata statunitense di Hanna-Barbera del 1959.

(Daniel Saja, Edoardo Bianchi, Fabio Colombo, Officina025 ONLUS)