Un Paese storicamente complesso: l’Afghanistan

L’Afghanistan (trascritto anche italianamente come “Afganistan” e in passato tradotto pure con “Afgania”) è uno stato senza sbocco al mare con una superficie di 652.864 chilometri quadrati e una popolazione di 40.099.460
abitanti stimati al 2021. La capitale è Kabul (in passato tradotto sia con “Cabullo” sia con “Cabulle”). L’Afghanistan confina a ovest con l’Iran, a sud e a est con il Pakistan, a nord con il Turkmenistan, l’Uzbekistan e il Tagikistan e con la Cina nella regione più a est tramite il corridoio del Wakhan.

Le lingue ufficiali sono il dari e il pashto, mentre la moneta ufficiale è l’afgani (afghani).
L’Afghanistan è diventato dagli anni ‘80 uno stato pericoloso a causa dei talebani e anche dell’oppio. Nel 1981 ci fu l’invasione dell’URSS e scoppiò una guerra, in cui i primi alleati degli afgani furono gli SUA. I rapporti tra Stati Uniti e Afghanistan sono controversi e tesi, perché più volte sono stati in buoni rapporti, ma tra di loro ci sono state anche numerose situazioni di conflitto.

La più famosa è stata quella con Osama Bin Laden e il gruppo terroristico Al Qaeda, che significa in arabo “banca dati”, “base dati” o “fondazione”. Nel 2021 ci fu un nuovo colpo di stato ad opera dei talebani e questo fatto ha avuto varie conseguenze a livello politico, sociale e culturale.
La bandiera dell’Afghanistan, che era in uso dal 1980 fino al 1992, aveva il tricolore con le bande orizzontali nero-rosso-verde e un simbolo, posizionato in alto a destra, che rappresentava le varie identità della nazione in quel periodo. Il simbolo subì una modifica nel 1987, vennero tolti la stella rossa e il Corano, che rappresentavano la prima il Comunismo e il secondo la religione predominante nell’area, ovvero l’Islam.

C’è pure un dolce molto famoso in Nuova Zelanda fatto di biscotti a base di farina di burro, cereali (come i fiocchi di mais, i Weetabix, i fiocchi d’avena, ecc.), zucchero, e cacao in polvere, condita con cioccolato a velo e mezza noce, che s’ispira al nome degli abitanti dell’omonimo stato asiatico “afghan” (in italiano “biscotto afgano”).
Infine, c’è anche il nome di un genere musicale simile al punk rock che prende ispirazione dall’Islam che si chiama “taqwacore”, che in Italia è spesso denominato “islampunk”, diffuso nel 2003 da un libro di Michael
Muhammad Knight “The Taqwacores”. Il genere era molto amato dai giovani, tanto che ci furono tra il 2019 e il 2020 dei festivali nelle principali città come Kabul e Herat, ma purtroppo scomparve nel 2021 con la presa del potere dei talebani.

(Daniel Saja, Edoardo Bianchi, Fabio Colombo, Officina025 ONLUS)