Tomato contro pomodoro: un dilemma linguistico italiano

Il tomato (più noto in Italia come “pomodoro”) è un misto tra un frutto ed un ortaggio simile ad una mela, formato da una bacca color rosso intenso, succoso ed edibile (più conosciuto come “commestibile”), molto adoperato nella cucina italiana, soprattutto per la preparazione del sugo usato nella pasta e nella pizza.

La pianta è originaria dell’America e il suo nome scientifico è “solanum lycopersicum”. Quando il tomato è arrivato in Italia nel lontano 1544, il botanico senese Pietro Andrea Mattioli lo definì come “pomo d’oro”, successivamente unito con “pomodoro” per il suo colore giallo in fase di maturazione, in uno dei suoi scritti.

I vocabolari della lingua italiana non accolsero mai il termine di origine azteco “tomato” (anche conosciuto con la forma “tomate”, che letteralmente significa “frutto rigonfio” o anche “acqua grassa” o “cosa grassa”), anche se nel dialetto ligure si utilizza la parola “tomata”, mentre nel dialetto piemontese si utilizza la parola “tomatica”. Secondo me, durante il fascismo, venne abolito questo forestierismo a favore della parola “pomodoro”, poiché l’ortaggio era essenziale nella cucina italiana; inoltre, probabilmente faceva assonanza con la locuzione inglese “tomato ketchup”, che ai tempi veniva italianizzata in “salsa rubra” (letteralmente “salsa rossa”) nella versione prodotta dalla Cirio.

Oggigiorno, visto che si usano sempre più anglicismi nella nostra lingua, sarebbe il caso anche di accogliere la parola azteca “tomato” per arricchire l’italiano. La parola “tomato” è conforme alla nostra fonosintassi e suona come se fosse una parola italiana, poiché il plurale regolare è “tomati”. Assomiglia al caso della parola di origine greca “panorama” che durante il fascismo venne italianizzata in “tuttochesivede”, che però non prese mai piede nell’uso comune.

I francesi chiamano tuttora la patata “pomme de terre” (letteralmente “mela di terra” oppure “pomo di terra”) e gli inglesi chiamano l’ananasso (più noto con la forma tronca “ananas”) “pineapple” (letteralmente “mela del pino” oppure “pomo del pino”).

Inoltre, un altro caso noto della lingua italiana è che il mais (o come suggerisce Giulio Mainardi di adattarlo con “maide”) viene spesso italianizzato anche in “granoturco”, che significa letteralmente “grano esotico”.

(Daniel Saja, Edoardo Bianchi, Officina025 ONLUS)