Storia del logo della TSI

Il primo logo della RSI risale agli anni Trenta del Novecento: un cerchio con all’interno la scritta “RSI” in alto e in basso tre onde d’acqua.
Nel 1961 la TSI chiude la fase sperimentale a Zurigo e si trasferisce a Lugano, dove viene creato un nuovo logo con la scritta “tsi” stilizzata. Successivamente nacque il logo “tv”, elegante ed efficace, con la “t” stilizzata in modo da richiamare la croce della bandiera nazionale, che è adottata sia dalla TSI che dalle sue “sorelle” DRS (televisione svizzera tedesca) e TSR (televisione svizzera francese).

L’autore del logo è Carlo Vivarelli, uno dei maestri del disegno grafico svizzero (viveva e lavorava a Milano).
Negli anni Ottanta il logo venne progettato da Elzi. Anche in questa versione la “t” disegnata al tratto diventa, nella sua parte superiore, una stilizzazione della croce svizzera.
Nel 1984 la SSR decide di dotarsi di un logo che rappresenti con forza la sua identità aziendale. Vince il rombo (detto anche “losanga”) rosso che ricorda i cristalli liquidi, simbolo di futuro e alta tecnologia. Gli autori furono un gruppo di grafici della tv di Ginevra. La losanga a cristalli liquidi, adottata da tutte le unità radio e tv delle quattro aree linguistiche, segna in modo inconfondibile i teleschermi del servizio pubblico per molti anni, per tutti gli anni ‘80 e ‘90.

Nel 1993 quando venne adottata l’immagine d’antenna della TSI sul trovatore mascherato, venne aggiunta sotto al logo a rombo color rosso la scritta “TSI” col carattere VAG Rounded in nero. La losanga verrà sostituita nel 1999, favorendo una volontà di autonomia visiva espressa dalle diverse regioni.
L’immagine adottata dalla RTSI nel 2000 è opera di Gianni Bardelli, responsabile della Grafica RTSI. Il logo è formato da elementi modulari di forma quadrata e colori legati ciascuno a un elemento dell’azienda. Un
marchio di carattere, che – come in precedenza la losanga SSR – inserisce nella componente visiva, nello stile dei caratteri, un riferimento diretto molto chiaro al linguaggio dei media elettronici, il linguaggio dei pixel.

Nel febbraio 2009, nell’identificazione aziendale, avviene una vera e propria rivoluzione: dal marchio scompare la “t”. Non perché non ci sia più la televisione e si ritorni all’era della radio, ma perché l’azienda smette di essere divisa in due e diventa a tutti gli effetti un centro di produzione multimediale: la RSI. Il processo di convergenza in atto nell’azienda si riflette nel branding: i marchi dei singoli prodotti rimangono, ma sono unificati dalla sigla RSI, comune a tv, radio, internet e all’istituzione RSI.

(Daniel Saja, Edoardo Bianchi, Fabio Colombo, Officina025 ONLUS)