Nel corso della storia molti stati e molte città hanno più volte cambiato il nome adattandosi alle esigenze dei popoli che le hanno conquistate. Ad esempio il più noto è quello della città turca di Istanbul, che all’inizio si
chiamava Bisanzio e successivamente, dal 330 d.C., Costantinopoli.
Altri esempi noti sono: la Birmania che si chiama Myanmar dal 1989, l’Alto Volta che si chiama Burkina Faso dal 1984, la Rhodesia che si chiama Zimbabwe dal 1979, il British Honduras (raramente italianizzato in “Ondura Britannico”) che si chiama Belize dal 1981, New Amsterdam (o “Nuova Amsterdamo”) che si chiama
New York (o “Nuova Iorca”) dal 1664, la Persia che si chiama Iran dal 1935, la Mesopotamia che si chiama Iraq dal 1921.
Per la caduta dei regimi comunisti sono sorti nuovi stati, tra cui: la Cecoslovacchia che si è scissa in due differenti stati dal 1993 (Repubblica Ceca e Slovacchia), la Iugoslavia che si è scissa dal 1991 in 5 stati (Slovenia, Croazia, Macedonia del Nord, Bosnia ed Erzegovina, Serbia) e successivamente in 7 stati dal 2009 (con la
dichiarazione d’indipendenza del Kosovo, unita all’indipendenza del Montenegro nel 2006), la Germania dell’Est e dell’Ovest si sono unificate nel 1989 e dall’URSS è nata la CSI (Comunità di Stati Indipendenti) che ha garantito l’indipendenza di stati come: Estonia, Lettonia, Lituania, Bielorussia, Ucraina (uscita nel 2014), Moldavia, Armenia, Georgia (uscita nel 2009), Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Tagikistan.
In Africa, nel 1993 l’Etiopia si è separata dall’Eritrea, mentre nel 2011 il Sudan del Sud si è separato dal Sudan del Nord. In Asia, il Timor Est è uno stato indipendente dal 2002, uscendo dall’Indonesia.
Tutti questi cambi di nome sono dovuti ad alcune cause, tra cui: l’autodeterminazione dei popoli, varie dichiarazioni di indipendenza, l’affermazione al potere di differenti gruppi etnici, imperiali, paramilitari e dittatoriali.



(Daniel Saja, Edoardo Bianchi, Fabio Colombo, Officina025 ONLUS)