Might be easier dei Millennial Daze: una riflessione dolceamara sull’amore

Sullo sfondo di suoni pop-punk, prende forma il nuovo pezzo dei Millennial Daze: Might be easier, una riflessione dolceamara su una relazione arrivata al capolinea.

Il brano si apre con il ritornello, in cui si evidenzia subito il dolore dei protagonisti e l’aria di crisi tra loro: infatti, il racconto della notte passata lontano, ma col pensiero fisso a lei, fa intendere quanta sofferenza si stia celando dietro l’inevitabile. La prima strofa vede naufragare i ricordi della relazione, che scompaiono dietro parole amare e lacrime oscure, facendo perdere la strada a tutte le buone intenzioni e le promesse che ci si è fatti a vicenda. Resta un barlume di speranza, quando lui chiede a lei, nel pre-chorus, di mostrargli la via di casa mentre la notte, e l’oscurità, scende sul cammino.

Ritornello e poi seconda strofa, in cui avviene la giustificazione da parte del protagonista: in sua difesa rivendica la bontà delle proprie intenzioni e quanto abbia fatto per lei, cercando di aiutarla nei suoi momenti difficili, ma alla fine sono proprio questi a vincere e far entrare in crisi il rapporto. Lui le chiede ancora, nel secondo pre-chorus, di mostrarle la via di casa e di dargli ciò di cui ha più bisogno, ovvero il suo amore, anche se ormai quel sentimento sembra essere perduto.

La canzone si chiude con due ritornelli, intervallati da una strofa che riprende le due che facevano da pre-chorus, quelle del mostrargli la via, per chiudere definitivamente con una strofa conclusiva, che ripete e riprende quanto detto nei ritornelli: ovvero il concetto di non odiarlo e di tenere a mente quanto hanno vissuto assieme, nonostante ora ci sia una coltre di dolore a coprire il loro presente.

Might be easier dei Millennial Daze è una riflessione in chiave pop-punk di un amore giunto ai titoli di coda, ma che si appella ai ricordi per trovare un ultimo e disperato tentativo di salvarlo, pur sapendo che le speranze sono ridotte al lumicino e che di quel sentimento ormai resta davvero poco.

(Davide Bonamici)

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