La povertà vista con gli occhi di Progetto “Autonomie” ed Artshows

La povertà indica una condizione di mancanza, riferita a qualcosa di materiale o spirituale. L’opposto della povertà è la ricchezza. La povertà si può verificare quando non si ha da mangiare, da lavorare, una casa, da vestire, da bere, delle cure mediche, un’automobile, un telefono, un elaboratore, una tv, una radio.

Le cause della povertà possono essere che non hai soldi, che perdi soldi mentre lavori tanto, quando nasci da una famiglia povera, quando hai una malattia o una disabilità che ti limita nell’accesso alle risorse. L’accesso alle medicine è molto importante perché migliora la salute di una persona quando quella persona non ha soldi per curarsi.

Nel 2022 il 20,1% delle persone residenti in Italia risulta a rischio di povertà (circa 11 milioni e 800mila individui) avendo avuto, nell’anno precedente l’indagine, un reddito netto equivalente, senza componenti figurative e in natura, inferiore al 60% di quello mediano (ossia 11.155 euro). C’è un altro dato che non può non inquietare: degli 8 miliardi, oltre il 10% (fra i 900 milioni e il miliardo) è in povertà assoluta. Vive cioè – certifica l’ONU – con meno di 1,25 dollari al giorno.

Le due principali conseguenze della povertà sono la malnutrizione che equivale al 30% della popolazione mondiale e la sotto nutrizione o denutrizione che equivale al 12% della popolazione mondiale con 850 milioni di vittime, di cui 500 solo in Asia.

Ma perché esiste la povertà? Una domanda alla quale non sappiamo rispondere.

(Daniel Saja, Edoardo Bianchi, Fabio Colombo, Officina025 ONLUS)