Il linguista che lanciò il neopurismo: Arrigo Castellani

Arrigo Castellani è stato un linguista e filologo italiano. Nasce a Livorno il 5 luglio 1920 da parenti empolesi, primo di quattro fratelli, frequentò le scuole medie e superiori a Milano; si è iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze.

Ha partecipato alla Seconda Guerra Mondiale come ufficiale- interprete in Polonia ed in Russia, dopo l’Armistizio di Cassibile fu inviato a Tunisi e ad Algeri, e nel 1944 si unì al Corpo Italiano di Liberazione. Il 25 luglio venne ferito dalle schegge di una granata tedesca.

Dal 1950 al 1955 Castellani fu attivo presso il Centro di Studi di Filologia Italiana dell’Accademia della Crusca, diretto dal Contini. Socio della Crusca fin dal 1957, fu accettato come accademico ordinario nel 1972. Ha fondato e ha diretto la rivista “Studi Linguistici Italiani” nel 1960.

Fu sostenitore del neopurismo (o “purismo strutturale”, un movimento linguistico che cercava di innovare la lingua italiana, introducendo nuovi termini per preservare la lingua stessa), probabilmente influenzato da Bruno Migliorini, suo maestro a Venezia e avviatore del neopurismo.

Nel 1987 pubblicò un articolo, sulla rivista “Studi Linguistici Italiani”, denominato “Morbus Anglicus”, in cui trattò il tema dell’itanglese e lo descrisse come se fosse una malattia. Alcuni traducenti che coniò nell’articolo furono: “computiere” per tradurre “computer” e “fubbia” per tradurre “smog”.

Ha scritto vari saggi ed opere sulla lingua toscana e italiana, ma anche sulla filologia italiana e romanza.

Morì a Firenze il 10 giugno 2004 all’età di 83 anni.

  1. Arrigo Castellani (Livorno, 5 luglio 1920 – Firenze, 10 giugno 2004)

(Daniel Saja, Edoardo Bianchi, Officina025 ONLUS)