Un brano energico, che ricorda l’hardcore punk dei Germs e degli Skruigners, e che mette al muro la società e rivendica l’importanza di essere sé stessi. Nasce così Copie di copie, nuovo singolo dei milanesi Au Revoir Sòfia, che, usando ben tre lingue (italiano, inglese e francese), raccontano anche la depressione vissuta. Una depressione che spesso ti fa temere i giudizi altrui e ti porta a vedere il mondo in modo distorto, anche se emerge il desiderio di reagire: come canta il ritornello, che recita “Ricordami quello che non sono”, si assiste all’invito ad accettarsi e a reagire alle oscure sensazioni che porta con sé la depressione.
La prima strofa è molto disillusa, il protagonista della canzone dice di essere il migliore ad arrivare secondo ed allude al fatto di essere una persona che perde sempre, arrivando a non riconoscersi più e a minacciare di darsi fuoco, di farsi del male. Il ritornello critica la società e la sua doppiezza, perché le persone tendono ad essere una copia degli altri e anche le emozioni sono camuffate da copia di altre tali per mascherare ciò che si vive dentro e ciò che si è davvero.
La seconda strofa esprime ancor di più la forza del dolore, ma anche il desiderio di rinascere e di reagire, non cedendo al dolore stesso. Dopo il ritornello, uguale al primo, il brano si chiude con bridge + outro, in cui viene ripetuto più volte “Ricordami quello che non sono”: un urlo a rivendicare la propria autenticità, la veridicità delle proprie emozioni e la voglia di reagire alle sofferenze vissute.
Copie di copie degli Au Revoir Sòfia è un grido hardcore punk contro le ipocrisie della società, che tende ad essere un doppione vuoto di emozioni, e per far sentire al mondo il proprio dolore, dovuto al non voler essere una copia degli altri e a voler dimostrare l’autenticità delle proprie sensazioni. Un brano energico e potente, che, su un sottofondo sonoro hardcore punk, porta a riflettere e ad accettare anche le parti più oscure di sé stessi, reagendo alle negatività vissute.

(Davide Bonamici)