Come ti senti, amico fragile?

Con l’uscita nelle sale cinematografiche di Bohemian Rhapsody, in molti si sono chiesti quale sia il pensiero di John Deacon sul film e sul post Freddie Mercury in generale, dove negli anni si sono susseguiti vari cantanti al fianco di Brian May e Roger Taylor.

Ma in pochi, tra i fans e non, si chiedono come realmente stia John Deacon e spesso si dividono in due nuclei: una parte schierata con l’ex bassista, approvando la sua uscita dalla band e il non voler più suonare in una band non più considerata tale, visto l’assenza del leader carismatico di essa; e l’altra che lo accusa di essere un approfittatore, perché comunque recepisce ancora ciò che i Queen guadagnano dalle vendite di merchandising e business che si sono formati intorno alla band e alla figura di Freddie Mercury.

Ma come sta realmente? A prendere le sue difese, negli ultimi giorni, è stato proprio Brian May, egli ha dichiarato che “Deaky” non si è mai ripreso dalla morte del suo grande amico Freddie e soffre di una forma di depressione che lo ha reso ancora più schivo di quanto non lo fosse in precedenza e più restio nel portare avanti lo show, come desiderava Freddie.

Ma si può definire approfittatore e giudicare un uomo che sta soffrendo ancora per la perdita di uno dei suoi più cari amici? No, non si dovrebbe. Però sembra che la gente non capisca sentimenti ed emozioni come empatia, sofferenza, depressione e l’assenza, nella propria vita, di una persona a cui si era molto legati.

Ai fans sembra interessare la sua opinione su ciò che fanno adesso gli altri due Queen e capire quale sia il suo ruolo nella (ex) band, ma a quanti di questi interessa veramente di come abbia vissuto, e stia vivendo, John Deacon? Forse il miglior modo per aiutarlo, non è il sapere la sua opinione sul lavoro dei Queen e sull’immagine di Freddie Mercury, ma comprendere il suo silenzio e non giudicare la sua sofferenza.

(di Davide Bonamici)