Un brano struggente e che mostra un lato intimo dell’autore ancor più demarcato, prende forma così Codardo, nuova uscita musicale di Vince, prodotta da Gianluca Veronal per Attitude Records.
La canzone si apre con sonorità acustiche da ballad e che caricano d’intimità l’atmosfera, rinforzata da una prima strofa in cui emerge la conflittualità nel rapporto tra i due protagonisti della canzone, in cui lui non riesce a chiamare amore lei e si detesta per non aver una parola per tutto (il contrario di lei, che ha sempre qualcosa da dire). Queste sensazioni di incomunicabilità, legate ad una paura di dirle la verità, emergono nel ritornello, dove lui si sente così piccolo da non riuscire a dirle nulla e in cui si autoaccusa di essere un codardo.
Nelle successive due strofe il protagonista inizia a sentirsi perso, perché, pur provando attrazione per lei, sente di aver perso troppi suoi sguardi e racconta di quanto sia capace solo di distruggere quello che ha intorno a sé, per via delle sue paure e del lasciar andare senza confrontarsi le sue intenzioni. Il brano, che nel frattempo si è avviato verso un sound più avvolgente e vicino a sonorità pop-punk lontane dalla ballad con cui era iniziato, giunge al secondo ritornello, per poi citare i primi tre versi della prima strofa nel bridge e chiudendo con ancora un ritornello, che sembra ancor più urlato e sentito rispetto alle prime due volte in cui è apparso.
Codardo di Vince è una forte autoaccusa per aver lasciato andare una persona, senza aver trovato il coraggio di dirle quello che pensava e fuggendo dal confronto con lei, ammettendo quindi tutte le sue paure e il suo sentirsi un codardo. Un brano struggente, intimo ed intenso, in cui l’autore si racconta e mette a nudo un tratto della propria personalità, che lo ha portato a non affrontare una situazione e a convivere nel presente con i sensi di colpa per aver perso la persona che ancora ama.


(Davide Bonamici)