Alla scoperta della parola “Lime”

La parola inglese “lime” può essere accettata benissimo nella nostra lingua perché, oltre alla pronuncia inglese secondo l’AFI ovvero /’laim/, si può anche pronunciarla all’italiana, ovvero /’lime/, e così prenderebbe il plurale regolare italiano “limi” al posto di essere invariato o col plurale inglese “limes” senza per forza essere tradotta coi traducenti puri “limetta”, “lima” e “limone verde”. Il lime è un agrume verde simile ad un limone dal sapore aspro con un retrogusto amaro. L’albero della limetta è di 4-5 metri di altezza e i frutti sono piccoli, ovali o rotondi, dalla buccia sottile; per raggiungere un chilogrammo di peso ne servono una trentina. Il suo nome scientifico è “citrus aurantiifolia”. Il lime è coltivato nel sud-est asiatico, in Messico, nell’America Latina, nei Caraibi e occasionalmente nell’Italia meridionale dove viene anche chiamato “verdello” soprattutto in Sicilia. Il lime è soprattutto usato nei bar per fare gli alcolici come la caipirinha e il mojito; vengono poi utilizzati per fare i dolci, i gelati, le torte e i succhi di frutta. I limi si trovano facilmente nei supermercati o dal fruttivendolo. Le foglie e la buccia del lime vengono utilizzate poiché contengono essenze aromatiche ed oli essenziali che trovano impiego in profumeria, nell’erboristeria e nell’industria dei detersivi come oli per il corpo, oli per capelli, dentifrici, saponi, disinfettanti, collutori, deodoranti e molti altri prodotti.

Lime – Limone verde – Verdello

(Daniel Saja, Edoardo Bianchi, Officina 025 ONLUS)